I Tributi

Voglio aprire la prima rubrica del blog :) E in questa nuova aula si parlerà di tributi, tributi musicali per l'esatezza, conosciuti anche come cover.
Era lo stridio di denti quello che ho sentito?
Su buoni, buoni. Lo so, per molti le cover sono qualcosa su cui sparare a vista, esattamente come accade tra i cinefili riguardo ai remake. Posso capirvi, davvero. Per chi ama alla follia un cantante, o un film, l'idea che un pinco pallino sbuchi dal nulla e si accolli il diritto di reinterpretare la nostra opera preferita mette i brividi come ad una madre costretta a lasciare il suo pargolo alle cure di uno sconosciuto. Ma a rischio di inamicarvi molti di voi lo dico: io adoro le cover! Sparatemi pure, ma è la sacrosanta verità. Andiamo non è poi così grave, e non sono per niente d'accordo con chi denigra questo esercizio artistico come mera copiatura. Anzi oserò ancora di più dicendo che non di rado la cover è anche meglio del pezzo originale . E' vero che c'è chi si limita a ricantare pari-pari il pezzo originale, ma c'è anche chi riesce a stravolgerlo creando una canzone nuova, con sonorità e timbri totalmente diversi. Queste sono le cover che io amo: più il tributo si discosta dall'originale, più merita di essere ascoltato per la sua audacia.
Certo questo non è sinonimo di qualità, ne ho sentite di schifezze lontane anni luce dal pezzo che vorrebbero omaggiare ma che finiscono solo per scimmiottare. Ma ho ascoltato anche bellissime reinterpretazioni, molto spesso seguendo la strada al contrario partendo dalla cover e scoprendo solo in seguito l'originale, arrivando a pensare, appunto, che la cover è migliore.
Moltissimi artisti, anche quelli famosi a livello mondiale, si sono cimentati almeno una volta nell'esercizio della cover, e ci sono poi quei pezzi immortali che hanno ispirato innumerevoli versioni alternative. Il primo di questo tipo che mi viene in mente è "Personal Jesus" dei Depeche Mode, forse il brano più coverato della storia. Ma non partirò con questo, voglio invece aprire le danze con una cover interspecifica, ovvero una di quelle che dà al pezzo originale una veste del tutto nuova, rivestendolo con un genere diverso dal suo. In questo caso parliamo di un pezzo nato Pop e resuscitato Rock.

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